L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 40 del 22.11.2020
FOGLIE IN NERO
Autunno, cadono le foglie ma non si sa chi le raccoglie. La questione si inqua-dra in quella più generale della pulizia e del decoro delle strade. Un’attività che si effettua con regolarità solo “dentro le mura” e dintorni mentre “fuor per le campagne amene”, per motivi economici, è concessa solo due o tre volte l’anno o in occasione di processioni religiose. Cambiano i sindaci ma l’andazzo persiste. I residenti delle frazioni si arrangino. E infatti c’è gente che passa giornate intere a rastrellare la pubblica via nei pressi di casa ed a riempire sacchi di foglie secche. Fanno bene? Intanto, senza diritto ad alcun beneficio economico o tributario, svolgono una incombenza che fa capo al Comune, che in tal modo risparmia sui costi che sosterrebbe provvedendo come gli compe-te. Certo, il volontariato è una cosa bella e nobile ed a praticarlo ci si sente più buoni, utili e solidali. Peccato che, quando si trasforma in indulgenza verso la deliberata latitanza istituzionale, assuma la fisionomia del lavoro nero eletto a virtù.