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HOMO AUTOMATICUS

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 17 del 13.5.2018

HOMO AUTOMATICUS

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Il cosiddetto homo erectus, nell’evoluzione umana, compare circa 1,8 milioni di anni fa, il cosiddetto homo habilis circa 2,5 milioni di anni fa. Come un simile homo primordiale possa essere paragonabile a quello della Genesi, fatto a immagine e somiglianza di Dio, è un enigma. C’è chi, ritenendo che la sola evoluzione non fornisca elementi sufficienti, formula l’ipotesi che quello biblico sia un homo nuovo, opera di un’azione esterna, la sua reale creazione. A questi temi ha dedicato la sua ricerca e le sue opere, frutto di visioni, anche don Guido Bortoluzzi, sacerdote vissuto tra il 1907 e il 1991 in provincia di Belluno, di cui era amico Albino Luciani, tanto che, come papa Giovanni Paolo I, arrivò a proclamare durante l’Angelus del 10/9/1978, che Dio “è papà, più ancora è madre”. Umana o pre-umana che sia, la posizione eretta e deambulante non è più un valore assoluto. Lo dimostrano lo stuolo di camminatori che, conquistati dal “nordic walking”, procedono con la spinta aggiuntiva di due bastoni a fare da prolunga agli arti anteriori, regredendo praticamente a quadrupedi. Fosse solo questo. Sta cominciando a dilagare la moda del cosiddetto hoverboard, un aggeggio a due ruote parallele e mosso da motore elettrico che consente di farsi trasportare come camminando, in modo totalmente passivo; si vede spesso usato da bambini o poco più e, come nell’immagine, con la compiacenza dei genitori. Tra palmari e aggeggi da polso dalle mille funzioni, fili, cuffie, deambulatori, l’essere umano è dotato sempre più di innumerevoli protesi tecnologiche. Tra qualche altro milione di anni, chi verrà dopo di noi, scoprirà una nuova specie: l’homo automaticus. Signore, pietà!

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