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SE TANTA QUINTANA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 23 del 19.6.2016

SE TANTA QUINTANA

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Sgarbi a Foligno bolla la Giostra come comunista ma è ben noto che nel 1946 fu proprio l’organo del PCI, a firma del suo corrispondente dell’Unità, Tito Marziali, ad insinuare invece elementi nostalgici, sentenziando che “mancava solo che si cantasse Giovinezza”. Ariodante Picuti sulla Gazzetta solleva alcuni lapsus rivelatori. Contesta chi afferma che “in certe manifestazioni storiche s’avverte un’aria di carnevale”, facendo così scattare il richiamo a quel Carnevale del 1613 proprio in occasione del quale si svolse la madre dell’odierna giostra. Si rivolge esclusivamente ai “quintanari” evidenziando così l’annosa frizione con tutti quei cittadini che la quintana non la vivono o non la sentono e che non di rado la subiscono. Parla di “vita rionale” ma è ben noto che la popolazione autoctona del centro storico è ormai sempre più ridotta e che i contradaioli abitano in prevalenza fuori le mura e nelle frazioni. Con la retorica talvolta ci si sbrodola, come con il famoso “otto” di gara, che in realtà un “otto” non è, perché l’anello esterno forma uno zero, al più uno zero-otto di gara. Per verificarlo non serve entrare al “campo de li giochi”, è possibile anche da repliche sparse in giro: quello di prove dell’aeroporto, visibile dall’alto di un treno, ma anche questo dalle parti della Chiona a Spello, osservabile dalle pendici del Subasio. Settanta anni dopo, c’è tanta quintana, c’è anche oltre confine. Per Foligno, “città della Quintana” su delibera comunale, resta da capire se tanta quintana non sia troppa.Settanta anni di Quintana, scorrono fiumi di parole, mi unisco all’onda.

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