L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 1 del 10.1.2016
L’ETERNO CENONE
Il primo gennaio ci si sveglia con le campane mentre c’è sempre chi si chiede perché una festa civile, il Capodanno, introdotta come tale con legge del 1874, sia anche una festa religiosa. Per la Chiesa Cattolica di Rito Romano, si celebra “Maria Santissima Madre di Dio” ma, prima del “Concilio Vaticano II” che l’ha introdotta, si celebrava la “Circoncisione di Gesù”, tuttora contemplata nel Rito Cattolico Ambrosiano e nelle Chiese Ortodosse Orientali. Il popolo, invece, festeggia semplicemente l’arrivo dell’anno nuovo, facendo gli scongiuri che sia migliore del sempre disprezzato anno vecchio, il cui arrivo si era festeggiato un anno prima, mentre la Chiesa Cattolica, il 31 dicembre, intona il canto del “Te Deum”, per ringraziare il Signore dell’anno appena trascorso. Insomma, ringraziare e scongiurare fanno parte della stessa cultura. Per il popolo, più che il “Te Deum”, la sera di San Silvestro è rituale il veglione, con eventuale cenone, “di Capodanno”, alla cui osservanza non sfugge nemmeno il “Centro Sociale INA Casa – Flaminio” che ne ha dato pubblico annuncio su una delle sue sgangherate bacheche, dove però, è scritto a chiare lettere, non è consentito esporre manifesti funebri. L’eterno riposo non turbi la vita leggiadra e spensierata di tutti i giorni, meno che mai l’eterno cenone.