L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 22 del 14.6.2015
COMUNE IN MORA
Foligno, “Città della Quintana”, vive la prima edizione della sua ragione sociale, seppure dovendo fare qualche passo indietro rispetto alla sua altra ragione sociale, “lu Centru de lu Munnu”, causa gli annosi attriti con Bevagna per la concomitanza di eventi, su cui Mismetti pare abbia intenzione di negoziare. Quest’anno grande novità: il Palio della Filomé si è disputato con acqua anziché con vino; forse acqua gassata, per stordire in qualche altro modo il concorrente ed indurlo all’errore. Per il resto, non mancano le solite libertà quintanare. Buttando un occhio sui siti internet rionali si scopre che il Rione La Mora ritiene di essere “un istituzione (sic) per Foligno” che “fino dai tempi del comune medievale, era dotato di notevole autonomia, tanto da decidere lavori, fornire milizie, riscuotere tasse e provvedere alla sanità in casi di epidemie”. Talmente convinti di essere ancora un’istituzione che, con i propri allestimenti in Piazza della Repubblica, all’imbocco di Via Colomba Antonietti, cuore del rione, non si curano di coprire una delle targhe esterne del Palazzo Comunale, quella collocata in corrispondenza del portale, a dispetto della istituzione cittadina ufficiale, il Comune di Foligno, che però lascia fare. Se la Città è della Quintana, alla Quintana tutto è concesso. Altrimenti che “Città della Quintana” sarebbe?.
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