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CANCELLI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 5 del 2.2.2014

CANCELLI

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Cancelli, frazione di Foligno, quota novecento metri. Oltre che della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, santuario terapeutico, ove per tradizione i primogeniti maschi della omonima famiglia Cancelli dispensano la guarigione dalla sciatica, facoltà concessa per aver ospitato i due Apostoli, è sede anche del Sacrario di Cancelli, originato dal restauro nel 1966 della Cappellina di Cancelli, per opera di Don Pietro Arcangeli, sacerdote deportato a Mauthausen, all’interno della quale volle che fossero incisi, a futura memoria di quanti subirono la violenza nazifascista, i nomi di quei giovani folignati che, come lui, subirono la deportazione. “Ci uccise l’odio, vi salvi l’amore”, è scritto sulla facciata, insieme ad una simbolica colomba della pace. Per il 25 Aprile, Festa della Liberazione, vi si tiene una cerimonia, con deposizione di una corona d’alloro e la celebrazione di una messa. Nel resto dell’anno è punto di incontro, specie di cacciatori, motociclisti, ciclisti, che trovano refrigerio dalla fonte vicina, con la corona rinsecchita e le bandiere rimosse o lacerate. Il sacrario di Cancelli è protetto da un cancello, che di recente risulta accostato precariamente… con un pezzo di cintura. Paradossale, a Cancelli non si chiude il cancello! Ci salvi la chiave… o almeno un duplicato!

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