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PONTE ANTI PEDONALE

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 37 del 27.10.2013

PONTE ANTI PEDONALE

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Il Consorzio di Bonifica ha speso circa 80 mila euro per unire le due sponde di via Garigliano, divise da una passerella sul fosso Renaro, facendo al suo posto un comodo ponte a due ampie corsie, più due pedonali laterali. Il Comune di Foligno, invece di mettere a frutto l’opera ed alleviare l’intrico di Ponte d’Antimo, si è affrettato a limitare l’accesso a senso unico solo dal lato di via Piave ed ai pochi residenti, con il pretesto della sicurezza, per la prossimità di una curva. Di fatto, un ponte privato. Anche sul Topino a Scanzano c’era una passerella, di legno che, dopo la guerra, fu sostituita da uno stretto ponte in muratura, che un’immagine della mia infanzia mostra con due paletti dissuasori piantati alle estremità. Come poi sia diventato carrabile, il Comune di Foligno non lo vuole dire, sta di fatto che oggi deve sopportare un traffico veicolare esorbitante. Ad esserne mortificati sono fondamentalmente i pedoni, originali beneficiari, a cui è impedito fermarsi e costretti ad affrettare il passo, incalzati dai veicoli. Che un pedone possa subire lesioni da un urto, oppure che un’auto bloccata nel mezzo non possa nemmeno aprire gli sportelli, facendo prigionieri gli occupanti, sono eventualità che non preoccupano nessuno. La sicurezza qui non vale, siamo in periferia. Ipocrisie comunali.

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