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CARA ACQUA

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 30 del 9.9.2012

CARA ACQUA

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Finalmente venne la pioggia, preannunciata dai bollettini del tempo con “rischio” di precipitazioni e salutata come “maltempo”. Ai militari del servizio meteorologico istituzionale e relativi portavoce da radio e televisione, poco importa che la terra sia arsa, i fiumi a secco, i rubinetti razionati, l’agricoltura mortificata. Il “bel tempo” a tutti costi è il mito della attuale società comoda che detesta le nuvole ma vuole solo acqua in bottiglia come se fosse prodotta in fabbrica. Il “maltempo” sana un’estate critica. Topino agli sgoccioli con polemiche ma indifferenza per il Menotre, a secco a valle nonostante la vitalità delle sorgenti: l’acqua si perde nel terreno carsico, dice la forestale, ma si ignora perché quel tragitto non venga escluso deviandola su quelli alternativi. Manifesti che esortano a risparmiare fino all’ultima goccia ma fonte monumentale di Sant’Eraclio che versa acqua a tempo pieno da ben tre cannelle: zona franca mentre le fontanelle sono sigillate quasi ovunque. A Ravignano resiste questa fonte a beneficio di un lavatoio scampato, con un insolito accessorio, una cassetta per le lettere non si capisce per chi. Cara acqua ti scrivo, verrebbe da dire, torna a trovarci, anche se c’è chi ti considera con fastidio.

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