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ROMPI SCATOLE

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 15 del 20/4/2008

ROMPI SCATOLE

Grazie al lavoro di istituzioni locali e nazionali, soprintendenze, architetti, ditte specializzate in restauro e conservazione, la ricostruzione post sisma è stata una grande opportunità di ridare nuova vita ad un patrimonio di edifici storici che diversamente avrebbe sofferto del deperimento inevitabile in assenza di difficili scelte ed adeguate risorse economiche. Se l’aspetto della nostra città ne ha tratto significativi miglioramenti, è altrettanto evidente che talvolta importanti opere sono vanificate da grossolani interventi di ordinaria gestione. Più di una volta, da questa rubrica, ho sottolineato le brutture dei cavi volanti di linee elettriche anche in presenza di apposite condutture sotterranee già realizzate. Come se non bastassero i cavi, a degradare facciate di palazzi appena restaurati, ci si mettono talvolta anche le scatole dove i cavi arrivano e partono, installate senza particolare riguardo. Non di rado ai proprietari degli edifici da risanare è stato imposto di adottare rigide prescrizioni estetiche in fatto di finiture esterne, tinte, infissi, materiali. A chi stende chilometri di cavi elettrici volanti e mette disinvoltamente certe scatole, invece, le scatole non le rompe le rompe mai nessuno.

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