L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 41 del 20/11/2005
ACCIECAMENTE
Corte di Palazzo Trinci. Nel 1998 (“Luci alla cieca”, Gazzetta di foligno n. 25) criticai il Comune di Foligno perché, nella collocazione delle luci lungo il perimetro interno, fu seguito un criterio astrattamente e ciecamente geometrico. Uno dei punti luce fu infatti collocato proprio in mezzo ad una serie di stemmi, con una discutibile promiscuità di oggetti illuminanti e soggetti da illuminare. Nessuno si sognò di intervenire (non sia mai detto) ed il corpo illuminante rimase estraneo in mezzo a simboli storici. Recentemente il Comune di Foligno è tornato a mettere mano nella stessa illuminazione. Per porre rimedio? Neanche per idea. Il nuovo punto luce, di diverso stile, continua ad essere collocato in mezzo agli stemmi storici, con la differenza che ora, anziché diffondere la luce verso l’alto come in precedenza, proietta un fascio di luce accecante negli occhi di chi osserva, che così ora vede solo il bagliore ma non più gli stemmi collocati sulla parete. Incredibile ma vero, in un Comune diretto dagli architetti, dettano legge gli elettricisti.