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RISCOSTRUZIONE COI BUCHI

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 34 del 25/9/2005

RICOSTRUZIONE COI BUCHI

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Sono passati giusto otto anni dal terremoto ed eccoci qui a ripetere il solito ritornello. La ricostruzione “modello” è ben lungi dall’essere completata. Basta guardare la Torre del Palazzo Comunale, il simbolo civico della Città e la ferita più significativa del sisma, ancora avvolta da protezioni e veli pietosi. Basta guardare le numerose chiese sparse nel territorio ancora abbandonate o sedi di cantieri apparenti. Si dirà che gran parte delle abitazioni sono state risanate e che molta gente è tornata nelle proprie case, ma questo è solo il bicchiere mezzo pieno, perché in quello mezzo vuoto ci sono opere pubbliche realizzate in modo discutibile, o perché ancora inutilizzate, come le infrastrutture per le reti di servizi, o perché già deteriorate, come pavimentazioni nelle frazioni di montagna. Senza contare i molti cantieri privati ancora da avviare e molti ancora in corso. Emblematico, da questo punto di vista, un cantiere cittadino dove le finestre praticate sui teli di protezione che avvolgono edificio ed impalcature, probabilmente per motivi di visibilità verso l’esterno, fanno pensare per analogia alla situazione generale: una ricostruzione piena di buchi.

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