L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 46 del 21/12/2003
ALTRO CHE TOPINO
Per una via che di nome continua a sopravvivere a decenni di distanza grazie ad una mappa d’antiquariato della Città esposta alla Stazione Ferroviaria (Via della Pescheria, vedi numero precedente), un fiume che di fatto continua a sopravvivere solo grazie ai suoi affluenti. Il Topino non è moribondo, è morto, affermò infatti lo stesso assessore all’ambiente durante un pubblico dibattito. Non a caso in questa mappa degli “Itinerari turistici alta valle del Topino”, esposta in vari punti del territorio, a cura della Comunità Montana Valtopina e Monte Subasio, della Camera di Commercio di Perugia e delle A.P.T. di Foligno e Nocera Umbra e di Assisi, il Topino originario, (quello che sgorgherebbe a Bagnara ed agli “Acquacci” se non fosse incanalato verso Perugia) non porta alcun nome, mentre invece ad essere indicato come Topino, poco sotto Gaifana, è l’importante affluente Caldognola che, grazie alla confluenza di Nocera Scalo, ne alimenta il fin lì misero alveo. Se il Topino è morto, come dice l’assessore, e se equivale al Caldognola, come indica la mappa, a questo punto tanto vale prendere atto della cruda realtà e chiamare Caldognola il Topino che fu. Con buona pace di tutti.