L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 36 del 12/10/2003
SOSPESI A UN FILO
Siamo tutti sospesi a un filo. Un filo elettrico. E’ bastato un temporale nel cuore della notte, un albero abbattuto, un’interruzione su un elettrodotto (poco importa se fosse nazionale o d’importazione) per far cadere giù come birilli, una dietro l’altra, le poche centrali elettriche italiane che non dormivano e far piombare la Nazione intera nel buio totale prima e nello sconforto poi. Chi doveva provvedere (staccando la spina da qualche parte o svegliando dal sonno qualche altra centrale) o non ha capito o non ha potuto. L’inchiesta è in corso ma è lecito temere che, come solito, la colpa non sarà di nessuno. Più di dodici ore senza elettricità e senz’acqua, che arriva nelle nostre case non a cascata dalle sorgenti ma pompata dalle vasche e dai pozzi. Sospeso ad un filo è anche questo palo (o quello che ne resta) dalle parti del fantomatico “Bacino di Acciano”, dopo che una valanga di mattoni da costruzione fuori controllo lo ha falciato alla radice. Almeno in questo caso, il filo si è dimostrato più robusto sia del palo, sia della mala sorte. Una modesta consolazione.