L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 17 del 11/5/2003
L’ETERNO CANTIERE
Con la storia della guerra e della statale 77 a quattro corsie, è passato completamente in secondo piano il tema della ricostruzione, che pure nella nostra città è ben lungi dall’essere vicina ad una svolta I numeri ufficiali, al 17 aprile, sono eloquenti. Per la ricostruzione “leggera” mancano all’appello ancora 51 cantieri da ultimare su 1359. Per la ricostruzione pesante, tra gli interventi 1998-2001 si contano 144 cantieri ultimati su 293 iniziati su 365 totali, tra quelli 2002-2003 si contano 3 cantieri ultimati su 11 iniziati e su 487 totali. Tra i “piani integrati di recupero” si contano 31 cantieri ultimati su 350 iniziati su 528 totali. Ai tempi della burocrazia si sommano i tempi di esecuzione e non di rado i ponteggi mettono praticamente radici, diventando parte integrante del paesaggio urbano. La gente si adegua e così anche le impalcature finiscono per assolvere ad una funzione di supplenza. In una delle piazze cittadine, ad esempio, la recinzione di un cantiere di lunga data è ormai stabilmente impiegata per la pietosa esposizione dei manifesti funebri che col tempo hanno finito per occupare uno spazio sempre maggiore. Indice non tanto di quanti passino all’eterno riposo quanto del fatto che, qui come un po’ dovunque nel Comune di Foligno, è più che mai significativo un altro fenomeno che appare ugualmente ineluttabile: quello dell’eterno cantiere.