L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 32 del 8/9/2002
DRASTICA BONIFICA
Nell’assurdo intreccio di competenze tra regione, provincia, comuni, circoscrizioni, consorzi, comunità montane, comunanze agrarie, enti parco, aziende faunistico venatorie… il Consorzio di Bonificazione dell’Umbria ha competenza, oltre che di incassare tributi particolarmente indigesti ai cittadini, di intervenire per quanto riguarda la sicurezza legata ai corsi d’acqua, argini in particolare. Lungo il tratto terminale del Menotre sarà forse compiuto entro l’anno un intervento, già avviato, di consolidamento degli argini, che aspettano da qualche decennio. Meglio tardi che mai. Sennonché molti alberi ne hanno pagato il prezzo con l’abbattimento ed altri sono in predicato di subire la stessa sorte. Alcuni sono parte integrante del paesaggio e la loro scomparsa sarebbe davvero un peccato. Dove invece il destino è già segnato per un’autentica decimazione è lungo l’argine del Teverone da Torre di Montefalco a Bevagna, costeggiato da un suggestivo e frequentato tragitto. Qui più di un centinaio di pioppi, colpevoli di avere i rami indeboliti perché non vengono potati regolarmente, sono stati segnati a vernice spray con un bollino blu che ne decreta l’abbattimento, unico sistema ritenuto possibile per evitare rischi ai passanti. Cataste di tronchi si accumulano già vistosamente. Più che una bonifica, una strage.