L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 36 del 10/10/1999
SENZA IVA D’USCITA
Mentre chi è impegnato nella ricostruzione è costretto a rispettare i tempi per ultimare i lavori ed a raschiare il fondo del barile dei propri risparmi, quando non ad indebitarsi, per far fronte alle spese eccedenti e non coperte dal contributo pubblico, il Comune di Foligno non solo si tiene nel cassetto oltre la prima scadenza (poi prorogata proprio per i ritardi) le domande presentate per il contributo IVA che, se inoltrate alla Protezione Civile, sarebbero liquidate in poco tempo portando un significativo sollievo finanziario; non solo trascura di dare una corretta informazione ai cittadini (ne fa fede l’esiguo numero di domande presentate), ma riesce addirittura a confondere loro le idee fornendo motivazioni diverse sui ritardi e sulle modalità a seconda dell’ufficio interpellato. All’Ufficio Terremoto, per esempio, si continua ad attribuire alla Regione responsabilità che non ha e, se recarsi qui a chiedere informazioni sull’IVA può far male al fegato, varcare il cancello che dà su via Bolletta (peggio che mai se su due ruote) può far male ancora di più, a causa di un traffico indiavolato, dei veicoli che sfrecciano rasenti il muro e dell’assenza di una benché minima protezione. Ignorando perfino una precisa richiesta formulata in tal senso dal comando dei Vigili Urbani, il dirigente dell’Ufficio Tecnico del Traffico, sentenzia lapidariamente che una protezione “non è obbligatoria”. Lo sapevamo già, ingegnere Iaconis (ma che metamorfosi…), gli unici ad avere obblighi, dentro e fuori gli uffici, sono solo i poveri cittadini.