L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 45 del 20/12/1998
TERREMORTO
Mentre ci accingiamo ad iniziare il secondo anno dopo il terremoto, in molti angoli colpiti dal sisma il tempo continua a passare invano. Se i ritardi della ricostruzione si spiegano (ma non si scusano) con gli ineluttabili tributi alla burocrazia, è invece intollerabile la mancanza di rimedio a situazioni di vergognoso abbandono. Il cimitero di Verchiano è una di queste. Un intero settore, squassato dalle scosse, fu evacuato e le salme deposte altrove, ma i resti di lapidi, ornamenti e addirittura parti di una bara continuano a giacere accumulati ed abbandonati, aggiungendo alla mestizia del ricordo dei defunti, colpiti anche nel loro riposo, lo strazio della vista dei resti disgregati delle loro tombe. Altri settori subiscono infiltrazioni di acqua piovana che prima o dopo non mancheranno di produrre i loro effetti all’interno. Una tomba pericolante è stata puntellata da persone di buona volontà che, per celare la vista delle bare all’interno, usando teli di plastica scura, hanno provveduto a stendere un vero e proprio “velo pietoso”. Un velo pietoso che invece non va steso su chi, all’interno dell’amministrazione comunale, consente che da certi uffici si continui non solo a trascurare la Città e ad ingannare i cittadini ma anche ad offendere i loro più elementari diritti alla dignità ed al decoro.