L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 39 del 25/10/1998
NICCOLO’ ALL’UNNO
Per lunghi anni sono stati i vandali che, impunemente e senza contrasto alcuno, hanno potuto perpetrare a quel monumento ogni sorta di scelleratezza, dalle scritte con vernice spray ai nasi rotti di Raffaello e del Perugino. Ora che finalmente si corre ai ripari, avviando quei lavori di restauro che simili vandali hanno reso indispensabili, è il turno degli Unni, che, reinterpretando il motto del loro condottiero Attila, lasciano crescere l’erba ma fanno strage di alberi. Dopo quelli nei pressi degli Orti Orfini (“Non ne potiamo più”, Gazzetta n. 23 del 13/6/98), ecco ora cadere i due cipressi ai lati dell’unico monumento ad un folignate illustre eretto in città, quello al grande pittore Niccolò di Liberatore detto l’Alunno, a Porta Romana. Tra i motivi (stavolta) dichiarati, quello di ripristinare lo stile impresso nel 1872 dall’architetto Ottaviani. E sia pure. In “Foligno”, di Michele Faloci Pulignani, pubblicato nel 1907, una foto del monumento all’Alunno mostra la presenza di una recinzione tutt’intorno. Se proprio se ne vuole rispettare lo stile originale, che si ripristini anche quella cortina protettiva che recentemente è stata tolta pure al monumento di Garibaldi. Non servirà a nulla contro gli Unni ma potremo così tentare di resistere ai vandali.