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SCADENTIBUS

L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 38 del 18/10/1998

SCADENTIBUS

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Il servizio navetta nel centro storico funziona ed incontra il gradimento dei cittadini, ma di qui a dire che a Foligno i cittadini preferiscono il servizio di trasporto pubblico a quello privato ce ne corre, non fosse altro perché il servizio navetta è rivolto a quanti per recarsi in città hanno parcheggiato fuori le mura proprio il mezzo privato, che dunque in tal modo ne viene paradossalmente incentivato. D’altronde per i cittadini quella del mezzo proprio è una scelta obbligata, dato che i collegamenti con le frazioni si svolgono in una fascia oraria ridotta della giornata e con una frequenza delle corse di oltre un’ora. Ma chi il mezzo proprio non ce l’ha? Al peggio non c’è mai fine. Infatti nei giorni di domenica e festivi, il servizio di trasporto pubblico è soppresso senza alternative che non sia un taxi a caro prezzo. Il Comune di Foligno (che per fortuna ha un’amministrazione di impronta popolare) per tramite dell’assessore Masci ha così praticamente stabilito che le persone anziane, inabili, sole o prive di mezzi non hanno diritto in quei giorni di andare al cinema, a passeggio al Corso, ma nemmeno di recarsi in visita o a prestare assistenza ad un congiunto ricoverato in ospedale o di portare un fiore sulla tomba di un caro defunto al cimitero. Il motivo è del tutto contabile: i ricavi sono minimi. Il servizio navetta, invece, di ricavi non ne ha proprio, dal momento che è gratuito, anche se la Spoletina si guarda bene dallo scriverlo sulle paline di fermata lungo il percorso, aggiornate di recente (motivo: “tanto lo sanno tutti”). Insomma, tutti prendono la navetta, che passa ogni dieci minuti ed è gratuita, e non l’autobus di linea, che si paga ma non passa mai. Chissà perché?

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