L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 31 del 30/8/1998
AGOSTO, L’UNITA’ NON RICONOSCO
Nella testata non si legge più da tempo che L’Unità è l’organo del Partito Comunista Italiano, ma solo la scritta “Giornale fondato da Antonio Gramsci”. Un quotidiano indipendente? A guardare bene, nel “tamburino” si trova scritto: “Giornale del Pds”. Agosto. L’Unità cambia di nuovo direttore responsabile. Mino Fuccillo, alla guida del giornale solo da febbraio, è già dimissionario. Il giornale muove in direzione di “qualcosa che apprezzo ma che non mi appartiene”, scrive Fuccillo. Gli succede Paolo Gambescia, che supera poi a larga maggioranza l’esame di gradimento della redazione ma che suscita prima le proteste dei lettori, alle quali è dedicata l’intera rubrica delle lettere al Direttore del giorno di Ferragosto. Motivo delle proteste sono gli interrogativi che il neo direttore pone riguardo all’operato del procuratore Caselli in relazione al suicidio del procuratore Lombardini. Troppa indipendenza? “Siccome non vogliamo restare sugli spalti a fare i tifosi, ci sembra opportuno continuare a porre domande”, risponde Gambescia. Da settembre il nuovo giornale avrà una nuova grafica ed accentuerà i temi di riflessione. Aveva già scritto Gambescia al suo insediamento: “Le copie si sono stabilizzate, i conti cominciano a quadrare”. Tra i quotidiani c’è chi, per vendere copie e conquistare lettori, ha dovuto abbassare il prezzo, e non di poco. L’Unità costa 1700 lire, un normale quotidiano ne costa 1480, comprese le maggiori estate nazionali. Cosa spinge i lettori a spendere 200 lire in più? Da un cartello esposto fuori della sezione del PDS di Sterpete si apprende che L’Unità viene ancora diffuso porta a porta da infaticabili militanti di partito. Oggi come ai tempi del PCI. Ad agosto, però, come dice il cartello, la diffusione è sospesa: ci sono le ferie, c’è l’afa. Ma c’è pure il cambio della guardia alla direzione, smarrimento e malcontento compresi. Una pausa più che mai opportuna.