L’IMPRESSIONE – Gazzetta di Foligno n. 12 del 22/3/1998
NON SOLO SISMA
Il terremoto ha danneggiato gran parte delle antiche chiese del territorio folignate. La stessa cattedrale è stata chiusa al culto ed attualmente a farne supplenza è la chiesa di Sant’Agostino, ove si sono tenute anche le celebrazioni per la festa di San Feliciano. Non sempre però i danni sono imputabili al sisma. A San Feliciano non è intitolata solo la Cattedrale: nei pressi di Sant’Eraclio, nel luogo ove la tradizione vuole che il Patrono di Foligno abbia subito il martirio, sorge da tempo immemorabile la chiesa di San Feliciano in Mormonzone. Nel 1484 fu affidata ai Padri Amadei, che vi aggiunsero un convento. Nel 1576 il convento fu chiuso e poi ceduto ai Carmelitani che vi restarono fino al 1653. Nel 1658 ne presero possesso i Benedettini Cassinesi. Nel 1816 convento e chiesa furono venduti alla famiglia Zipoli con l’obbligo di manutenzione e di apertura “a comodo e pietà dei fedeli”. Ad oggi l’unica pietà che si addice alla chiesa (al cui interno sono presenti pregevoli affreschi quattrocenteschi e di scuola pittorica umbra) ed all’antico edificio è quella che suscita il suo stato di abbandono e di disfacimento. Il tempo, l’incuria e l’indifferenza hanno anticipato ampiamente il terremoto. Sul luogo del martirio, il martirio continua.